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Storia di un volo ambulanza

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Una delle esperienze più emozionanti e gratificanti di sempre…perché noi non offriamo solo lusso, svago, divertimento… ma anche speranza.

Speranza alle persone che lottano con la vita, a cui viene data una possibilità e alle quali serve una mano per poterla cogliere. Poco fa ho avuto l’onore di gestire un volo ambulanza. Se mi chiedeste che cosa ho provato, vi direi che non lo so con certezza. Adrenalina, paura, ansia ma anche tanta soddisfazione, tante di quelle emozioni che si possono capire solo vivendole. Perché quando hai a che fare, non con un imprenditore che vola per andare a chiudere un grande affare, una celebrità che deve presentarsi ad un evento esclusivo, una persona che progetta una vacanza da sogno, ma con un uomo, un marito, un padre che vive costantemente con il pensiero di salvare sua moglie, una paziente oncologica, allora ti scordi di tutto lo sfarzo, il lusso e tutte quelle cose belle che in quel momento ti sembrano cosi futili…la possibilità di essere curata altrove, in Francia, nella grande Parigi che ad un tratto non è più una delle mete più romantiche di sempre, ma solo una delle più importanti… l’ultima possibilità di essere curata. Lavori giorno e notte perché tutto vada bene, tra cartelle di ospedale, autorizzazioni, ambulanze da organizzare… Hai davvero pensato tutto? Hai calcolato quella possibilità? e se qualcosa andasse storto? Ma quando hai il cuore pieno di speranza ti sembra che tutto possa solo andare per il meglio. Documenti a non finire, il tempo che stringe, finalmente dopo pochi ma intensi giorni di lavoro sei li, a un passo dal decollo, e invece qualcosa non va…Un maledetto guasto tecnico, che ora mette a repentaglio tutto. Un appuntamento in ospedale atteso da così tanto tempo che non si può rimandare. E allora che fai? Dici “mi scusi ma il volo non si può più fare”? “non la posso aiutare”? No. Ti fermi, respiri, ti supporti, perché il nostro è un team, e un team è questo che fa. Dove c’è un problema ci si supporta e tutti insieme se ne esce. Scatta il piano B, troviamo un altro mezzo, ma non c’è nulla di vicino allora spostiamone subito uno più lontano, ok il mezzo c’è ma non è abbastanza grande per tutti, allora ok organizziamo un volo Alitalia per gli accompagnatori, ma l’aeroporto è distante dall’ospedale, ok organizziamo auto privata che li attende e li accompagna, ma il cliente non parla francese e uno degli accompagnatori è il loro interprete, ok organizziamo un altro interprete in loco, ma è troppo tardi non ce n’è uno in zona, ok organizziamo auto privata per l’interprete…problema e soluzione, altro problema altra soluzione, perché è così che si fa. Arrivi alla sera prima stremato ma contento che sia tutto organizzato ma poi, Oh no! il meteo domani non promette bene, ma ok anticipiamo l’ambulanza e anticipiamo il volo, dobbiamo farcela. Alle 04:00 finalmente è il momento del pick-up, arriva un messaggio “Buongiorno carissima” (perché questa persona ti ha aperto il suo cuore e tu gli hai aperto il tuo) e continua “scusa il disturbo a quest’ora” ma tu rispondi “nessun disturbo, io sono qui a seguire tutto passo passo insieme a voi, fino alle fine, non vi lascio” … “noi siamo pronti, tutto ok?” “ma certo l’ambulanza è proprio lì fuori, in orario come previsto, anche l’aereo e tutto il resto è ben coordinato, ce l’avete quasi fatta!”. Finalmente si parte, vento contro, il volo impiega oltre 2h30, l’adrenalina a mille durante tutto il viaggio sperando che nessun imprevisto arrivi fin lassù…finalmente atterriamo, interprete pronto, ambulanza anche, i clienti arrivano in ospedale all’orario stabilito, poco dopo li raggiungono gli altri accompagnatori; ce l’abbiamo fatta!!! E quando ricevi il messaggio che ti dice “…sei una persona con un cuore grande… con me sei stata molto umana, mi hai messo a mio agio, è come se ti conoscessi da sempre…grazie di cuore…” allora qualcosa te lo riempie il cuore…non cancella tutte le difficoltà che hai incontrato ma te ne fa fare tesoro, e ti fa essere grata per avere avuto la possibilità di farlo succedere. 

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